Questo articolo è dedicato ad un arbusto o piccolo albero conosciuto in tutto il modo grazie ai semi dei suoi frutti dal quale si ricava la bevanda più famosa di tutte il caffè, stiamo parlando della coffea arabica.
Dalle origini centro africane e araba questo arbusto all’esterno si adatta solo ai climi tropicali quindi nel continente europeo è possibile coltivarlo solo in vaso in ambiente protetto.
Appartenente alla famiglia delle rubiacee presenta varie cultivar oltre all’arabica che si presentano tutte come arbusti cespugliosi o piccoli alberi alti non oltre 10/15 metri, con uno o più tronchi diritti ricoperti da una corteccia fine leggermente screpolata dal colore marroncino chiaro.
La pianta di caffè si presenta con una chioma pseudo piramidale espansa, sorretta da rami che partono dal tronco principale a mo’ di abete, portando un fogliame sempreverde, composto grandi foglie lucide dal colore verde scuro brillante mentre quelle nuove sono di un verde chiaro molto brillante.
La fioritura, molto complessa da far verificare in regioni non tropicali, è composta da piccoli fiori dal colore bianco molto compatti che ricoprono interamente i rami interni alla chioma. I frutti, che sono drupe, compaiono allo stesso modo della fioritura, vanno a ricoprire interamente i rami interni alla chioma e a maturazione si estraggono i semi che poi tostati e macinati danno vita alla famosissima bevanda, il caffè.
La messa a dimora di una piantina di caffè, in tutto l’occidente, va fatta esclusivamente in vaso poiché il caffè per crescere al meglio pretende una temperatura costante che varia di poco tra i 20/25 gradi. Detto ciò la cosa fondamentale per far sopravvivere la nostra piantina di caffè è spostare il vaso al cambiare delle stagioni;
- In estate il vaso va posto all’esterno in un luogo molto umido, fresco ed ombreggiato dove non arriva mai, o solo la mattina presto, la luce diretta del sole (consiglio di porla vicina ad altre piante immersa nelle loro chiome).
- In autunno la pianta può restare all’esterno fino a che le temperature notturne non scendono sotto i 10/15 gradi, poi è bene porla in luogo protetto.
- In inverno ricoverare la pianta all’interno delle nostre case. Il luogo più consono è una stanza fredda con temperatura intorno ai 15 gradi, dove non si verificano squilibri termici e con l’assenza di correnti d’aria fredda.
- In primavera tenere ricoverate le piante fino a che le temperature notturne saranno inferiori a 10/15 gradi e vi è ancora il rischio di gelate, poi porla all’esterno.
Per riempire il vaso della nostra piantina di caffè, che non deve essere molto grande, utilizzare terreni acidi (PH intorno a 5), ben drenati e ricchi di sostanze organiche (compost).
Le irrigazioni devono essere abbondanti durante tutto il periodo estivo, mantenendo sempre umido il terriccio, evitando sempre l’utilizzo del sottovaso che crea ristagni.
In primavera ed autunno quando sono ancora all’esterno aumentare o diminuire l’apporto idrico a seconda delle temperature, mentre in inverno o quando è ricoverata al chiuso fornire modestissimi apporti idrici solo quando il treno risulta asciutto al tatto, infilando in dito nel terreno almeno 2/3 centimetri. Non utilizzare sottovasi.
Una concimazione sporadica con concimi organici per piante verdi o tropicali nel periodo caldo migliora la crescita. Gli interventi di potatura si limitano ad eliminare foglie o rami secchi.
La riproduzione avviene tramite semina semi, acquistati e naturalmente non tostati, in primavera in vasetti con un buon terriccio acido miscelato con del materiale drenate, come argilla espansa, da mantenere umido fino a germinazione. Le malattie che colpiscono il caffè sono dovute essenzialmente a ristagni idrici che andranno a formare marciumi radicali e squilibri termici che debilitano fortemente la pianta.
Leggi anche l’articolo sull’albero dei tulipani