In questo articolo, dedicato ad un albero di origine sud-est americana, descriveremo le proprietà estetiche e non solo, grazie ai suoi grandi fiori, della magnolia sempreverde o grandiflora, che la portano ad essere ormai da anni un elemento distintivo nei giardini, parchi e viali alberati italiani capace di qualificare con la sua spiccata eleganza gli ambienti esterni. Infatti questo albero è estremamente resistente all’inquinamento cittadino.
Appartenente alla famiglia delle magnoliacee, la stessa della magnolia di soulange, si presenta come un grosso albero maestoso alto fino a 25 metri non endemico ma che si è naturalizzato perfettamente al clima continentale delle zone miti interne della nostra penisola evitando le zone del litorale, dove soffre nello sviluppo.

Questa pianta dal fascino tropicale si presenta con una larga ed arieggiata chioma, dapprima piramidale poi pseudo tondeggiante, formata da un fogliame sempreverde, composto grandi foglie larghe e lunghe fino a 30 centimetri dal colore verde scuro lucido, nella parte superiore e con la parte sottostante dal colore arancio ruggine e leggermente vellutate, come i giovani rami.
La chioma, è sostenuta da un tronco dritto e massiccio ricoperto da una corteccia liscia e dalla tonalità nera grigiastra che forma placche con il tempo.
La fioritura che avviene dalla fine della primavera, maggio, fino alla a fine estate sono grandi e vistosi. Hanno una forma a coppa e un diametro fino a 20 centimetri composti da 6 fino a 12 petali carnosi dal colore bianco crema e dall’odore intenso di limone che maturando andrà a trasformarsi in una specie di “pigna” che maturando lasciano penzolare semi dalla forma allungata e dal colore rosso/arancio intenso collegati con un sottile filo.
Oltre alla dote estetica nei nostri giardini un albero di magnolia sempreverde dona anche qualcosa alle nostre cucine dato che i suoi carnosi petali sono commestibili e possono essere cucinati fritti in pastella o impanati e la sua corteccia utilizzata in decotti dal potere antifebbrile e tonico.

La messa a dimora di un alberello di magnolia sempreverde che resiste bene al freddo inverno della nostra penisola, fino a -10°, anche se è bene evitare posizioni troppo rigide soggette ad intense e prolungate gelate, si effettua in autunno o primavera scegliendo una posizione soleggiata, dona più fiori, o parzialmente ombreggiata.
Questo albero molto longevo e resistente all’inquinamento si adatta bene a terreni argillosi ma anche a terreni acidi e freschi. Ama un clima con estati umide e piovose e inverni miti.
Le irrigazioni vanno effettuate soprattutto nei primi anni dopo la messa a dimora poiché gli esemplari già attecchiti sopravvivono tranquillamente ad estati siccitose, somministrando modesti apporti idrici in casi eccezionali.
Una concimazione sporadica con concimi organici per alberi ornamentali migliora la fioritura e la crescita che è lenta.
Gli interventi di potatura vanno effettuati con parsimonia e devono essere atti al mantenimento della forma eliminando i rami che ne rovinano l’armonia e gli eventuali rami secchi o che mostrano segni di stenti. Anche se è bene evitare potature eccessive riesce bene a sopportarle facendo passare svariati anni tra di esse. La potatura si effettuata all’inizio della primavera dopo le ultime gelate.

La riproduzione avviene tramite talea che va effettuata in primavera quando le temperature non scendono sotto i 15/20 gradi, prelevando dei giovani rami vigorosi e ponendoli a radicare in un terriccio composto per metà di torba e metà di sabbia da mantenere costantemente umida fino a radicazione compiuta.
Anche la semina ha buone possibilità di germinamento e va effettuata in autunno in contenitori con torba e sabbia da mantenere umidi fino a germinamento compiuto in primavera.
Le malattie che colpiscono questo albero sono rare se poste in un terreno ben drenante e in un luogo dove non si verificano gelate tardive, di contro, se posto in un luogo con ristagni eccessivi si andranno a formare marciumi radicali.
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