Questo articolo è dedicato ad uno degli alberi che simboleggia il panorama italiano, insieme all’ulivo e al pino domestico, cioè il cipresso comune.

Vi sono più tipologie di cipressi diffusi sui paesaggi più disparati dalle catene montuose ai litorali in tutto il mondo, con esigenze di climi e terreni simili tra loro ma sempre con piccole differenze che influenzano i luoghi di crescita. Questi eleganti alberi appartengono al genere delle cupressacee, conifere che appartengono alla famiglia delle pinacee. Descriveremo nello specifico le caratteristiche della tipologia più diffusa in Italia cioè il cipresso comune, cupressus semprervirens, originario del bacino del mediterraneo.
Il cipresso generalmente si caratterizza per avere un’altezza compresa tra i 25/30 metri, un apparato radicale molto profondo e stabile che lo rende resistente al forte vento, con tronchi brevi, subito ramificati, ricoperti da una corteccia grigia/brunastra, aromatica, con profonde scanalature che la dividono in diverse placche.
I rami secondari sono sempre molto numerosi e di piccole dimensioni che partono da un massiccio tronco diritto che portano chiome sempreverdi composte da un fogliame molto minuto, fitto, squamiforme, inserito direttamente sui rametti. La chioma è stretta e colonnare, caratteristica che lo ha fatto spiccare ed espandere a scopo ornamentale già dal tempo dei romani. La fioritura poco vistosa, giallognola, è prodotta sugli apici dei rametti, divisa in fiori maschili e femminili, che producono poi piccole sfere legnose che a maturità rilasciano piccoli semi alati.
Il cipresso può essere utilizzato sia come esemplare isolati che per costeggiare viali ma anche per creare fitte siepi alte e frangivento.

Questi alberi possono essere utilizzati sia come esemplari isolati che per costeggiare viali ma anche per creare fitte siepi alte e frangivento.
Il periodo migliore per la messa a dimora di un alberello di cipresso è l’autunno, periodo che normalmente è molto umido e che aiuta a superare il trauma da trapianto e produrre un buon apparato radicale. Data la natura mediterranea questo albero ama climi miti con inverni non troppo rigidi ed estati calde/aride. Si adatta a qualsiasi tipo di terreno preferendo però terreni con pendenza, come pendii montani e collinari, che non permettono ristagni idrici molto prolungati.
Nei primi anni della messa a dimora di un cipresso fornire irrigazioni di supporto in estate mentre ad attecchimento avvenuto non necessita di grandi apporti idrici tranne per l’eventualità di forti siccità in stadio giovanile. Da adulti non necessitano di alcuna irrigazione esterna.

Le potature non sono necessarie tranne se si vuole eliminare i rami disseccati o che escono fuori dalla forma colonnare che potrebbero risultare non estetici.
Se si vuole abbassare l’altezza dell’albero si possono praticare delle spuntature, nel periodo autunnale, che però non devono essere eccessive e che comportano una deformazione della forma colonnare che tenderà ad ingrossarsi risultando poco slanciata.
La riproduzione avviene esclusivamente tramite semina in primavera. Porre i vostri semi in un vasetto con terriccio misto a sabbia e mantenerli umidi fino a germinazione avvenuta, in seguito porre singolarmente le piantine ottenute in vasi più grandi o direttamente a dimora ricordandosi di non esporre le giovani piantine al forte sole diretto. Questa resistente pianta generalmente non è soggetta ad attacchi parassitari o fungini.
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