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Pino: come coltivare uno degli alberi simbolo della nostra penisola

Uno degli alberi che simboleggia il panorama del bel paese, insieme all’ulivo e al cipresso, è sicuramente il pino.

Vi sono molteplici tipologie di pini diffuse sui paesaggi più disparati dalle catene montuose ai litorali in tutto il mondo, con esigenze di climi e terreni simili tra loro ma sempre con piccole differenze che ne differenziano i luoghi di crescita.

Tutti gli alberi che in generale vengono chiamati pini sono appartenenti al genere pinus, conifere che appartengono alla famiglia delle pinacee.

Quindi questi alberi generalmente si caratterizzano per avere un’altezza compresa tra i 25/50 metri, un apparato radicale molto superficiale, con tronchi maestosi e slanciati ricoperti da una corteccia grigia/brunastra con profonde scanalature che la dividono in diverse placche che se scalfita rilascia una resina molto appiccicosa e profumata.

I rami secondari sono quasi sempre poco numerosi e massicci portano chiome sempreverdi composte da un fogliame fitto ed aghiforme. La fioritura poco vistosa produce coni legnosi, chiamati pigne, più o meno grandi a seconda della specie, che a maturità rilasciano semi detti pinoli.

In Italia le tipologie di pini più diffuse sono:

  • il pino domestico, emblematico per la forma della chioma ad ombrello molto espansa negli esemplari maturi, diffuso lungo i litorali, spingendosi avvolte nell’entroterra, caratteristico nella città di Roma che vanta numerosi esemplari molto maestosi. È il pino che produce i famosissimi pinoli, inseriti in grandi pigne, semi racchiusi in un guscio legnoso. Ama climi miti e terreni acidi posti dal litorale fino a 500/600 metri di quota;
  • il pino d’aleppo molto diffuso allo stato spontaneo su tutti i terreni collinari e sui litorali italiani, con un tronco avvolte poco contorto che porta una chioma ombrelliforme ma irregolare e disordinata che produce pigne piccole contenenti semi piccoli ed alati. Ama clima mite e terreni calcarei specialmente pareti rocciose e scogliere;
  • il pino silvestre ha un tronco diritto che porta una chioma piramidale/pseudo tondeggiante, produce pigne e semi minuti. Si adatta ad una moltitudine di terreni ed è tipico del clima continentale freddo.
  • Il pino marittimo con tronco alto e slanciato con chioma piramidale/tondeggiante irregolare, ama temperature miti e terreni acidi o subacidi sabbiosi ed arieggiati tipici dei litorali fino a 800 metri.

Dato l’apparato radicale molto superficiale ed espanso è bene collocare i nostri pini lontani da strade ed edifici per evitare che con il tempo le radici vadano a rigonfiare e spaccare cemento e asfalto, conseguenza molto visibile sulle strade e marciapiedi con alberatura di pini. Evitare posizioni moto ventose ed evitare di piantare tipologie di pini con chioma molto espansa in zone nevose.

Nei primi anni della messa a dimora fornire irrigazioni di supporto in estate mentre ad attecchimento avvenuto non necessita di grandi apporti idrici tranne per l’eventualità di forti siccità.

Le potature non sono necessarie tranne se si vuole eliminare i rami più bassi che con il tempo disseccheranno naturalmente, evitare di tagliare le punte dell’albero che potrebbe portare alla morte delle piante più deboli.

La riproduzione avviene esclusivamente tramite semina in primavera porre i vostri semi in un vasetto con terriccio misto a sabbia e mantenerli umidi fino a germinazione avvenuta, in seguito porre singolarmente le piantine ottenute in vasi più grandi o direttamente a dimora ricordandosi di non esporre le giovani piantine al forte sole diretto. Questa resistente pianta generalmente non è soggetta ad attacchi parassitari o fungini.

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