Alberi Ornamentali Giardino

Cisto: come coltivare l’albero adatto ai terreni poveri e aridi

Questo articolo è dedicato ad una famiglia di arbusti originari dei nostri boschi che tingono le nostre primavere con la loro stupenda fioritura dal colore vivace ed intenso, anche nelle zone più brulle e desolate del nostro paese, stiamo parlando del cisto o cistus.

Questo arbusto che fa parte della famiglia cistaceae ha la particolarità di essere molto resistente al nostro clima e terreno, risultando in natura uno degli ultimi arbusti capaci di colonizzare zone che si avvieranno altrimenti alla desertificazione ed è pienamente compatibile con l’ecosistema della nostra penisola.

Arbusto ornamentale e forestale per eccellenza alto da 40 centimetri fino a 2 metri per alcune specie, può essere utilizzata come esemplare isolato, come essenza da siepe bassa, bordure fiorite o, data la sua compattezza della chioma, come cespuglio da scultura nei giardini cittadini o rocciosi.

È un arbusto sempreverde, composta da uno o vari tronchi molto ramificati. Nei vecchi rami

La corteccia è ruvida, marrone chiaro e screpolata. I giovani rami invece, sono di colore portano un fogliame armonioso anch’esso dal colore verde che nella maggior parte delle specie è ricoperta da una fitta peluria biancastra.

Alcune varietà hanno dimensioni molto più ridotte, 40 centimetri, e sono ottime per la coltivazione in vaso.

La fioritura è abbondante, formata da fiori semplici composti da cinque petali con le tinte che vanno dal bianco al lilla, sono lievemente profumati e gettonati dagli insetti impollinatori. Questi fiori si trasformeranno in capsule che a maturazione rilasciano piccoli semi molto resistenti al fuoco che riescono a colonizzare rapidamente anche le zone interessate da incendi.

Alcune specie che si differenziano soprattutto per le dimensioni della pianta e il colore dei fiori sono:

  • cisto villoso, dai fiori lilla intenso fogliame ricoperto da peluria e altezza media non superiore al metro;
  • cisto maggiore, dai fiori bianchi, fogliame liscio verde scuro e altezza fino a 2 metri;
  • cisto marino, dai fiori bianchi, foglie con peluria viscida e gradevolmente aromatica, supera il metro d’altezza;
  • cisto biancastro, con fiori lilla chiaro, foglie con peluria, non supera il metro d’altezza, la più comune in Italia.

Questo arbusto rappresenta un baluardo nella salvaguardia della desertificazione di alcune zone di macchia mediterranea degradate e quindi è adatta a tutti i tipi di suoli preferendo quelli estremante poveri, aridi, sassosi ed assolati dove con moltissima difficoltà altre piante prosperano.

Da evitare però sono i terreni paludosi. Per quanto riguarda l’esposizione cresce bene in pieno sole e anche nella mezz’ombra. Il periodo migliore per mettere a dimora questo arbusto è l’autunno cosi che avrà il tempo per attecchire e affrontare la siccità estiva autonomamente.

Data la natura poco esigente del cisto non sono necessari interventi di concimazione.

Anche l’irrigazione non è necessaria anche se si consiglia una buona irrigazione nella prima estate dopo la messa a dimora se posta in piena terra, mentre se coltivata in vaso è bene fornirgli irrigazioni per tutta la bella stagione evitando però ristagni prolungati.

Le potature che possono essere effettuate tutto l’anno si effettuano per donargli la forma desiderata.

Questo arbusto si adatta anche alla coltivazione in vaso come bonsai sia per esterni che interni.

La riproduzione avviene per seme raccogliendo i semi in estate e seminandoli immediatamente in un vasetto con torba mista a sabbia o direttamente a dimora a una profondità di 3/5 centimetri.

Raramente questa pianta è messa in pericolo da attacchi parassitari o fungini che la maggior parte delle volte scompaiono autonomamente.

Leggi anche l’articolo sul melograno.

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