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Ciliegio amaro: come coltivare al meglio questa pianta frutto

In questo articolo vi parleremo di un alberello da frutto molto diffuso in Italia ma poco conosciuto e coltivato che con le sue varietà si può rivelare un tesoro per tutti coloro che, possedendo pochi terreni poveri, poco produttivi e scarse doti in fatto di coltivazione, vogliono coltivare deliziosi frutti da assaporare all’arrivo della bella stagione, stiamo parlando del ciliegio amaro.

Appartenente alla famiglia delle rosacee, il ciliegio amaro, è un piccolo albero alto fino a 3/8 metri.  Appare generalmente come grossi cespugli formati da vari tronchi o come boschetti di piccoli alberelli distinti ravvicinati.

Il tronco è dritto e ricoperto da una caratteristica corteccia fine, liscia e dal colore bruno grigiastro nei rami vecchi, mentre marrone rossastro nei giovani rami.

Ha una chioma tondeggiante-pseudo piramidale formata da un fogliame elegante non molto fitto, che ingiallisce e cade in autunno, composto da foglie verdi di piccole dimensioni dotate di un lungo picciolo con 2 caratteristiche piccole ghiandole all’attaccatura della foglia.
I fiori dal colore bianco rosato, profumati e molto gettonati dagli impollinatori compaiono generalmente in aprile a seconda della zona in cui si trova. Questi ultimi si trasformano rapidamente in piccoli frutti rossi che maturano agli inizi della bella stagione simili a ciliegie ma più piccole ed aspre.

Questi piccoli frutti possono essere consumati freschi, anche se molto acidi, oppure trasformati in confetture, sciroppi, conservate sotto spirito o sciroppate.

Riassumendo vi sono tre tipologie di ciliegi amari: 

  • il visciolo che produce piccoli frutti dal colore bordeaux a maturazione aspri e lievemente dolce;
  • il marasco che produce piccoli frutti dal colore molto scuro e molto aspri;
  • l’ amareno che produce piccoli frutti dal colore rosso acidi e dolciastri.
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Per la messa a dimora di un albero di ciliegio amaro, che si effettua principalmente in autunno ma anche in inverno e inizio primavera, si può scegliere qualsiasi posizione poiché ha la capacità di adattarsi bene a qualsiasi tipo di terreno anche molto poveri, sassosi e aridi, in questo caso però procedere con il praticare una buca abbastanza larga eliminando per quanto possibile tutti i sassi e riempirla con del buon terreno.

Questa pratica facilita l’attecchimento nei suoli più aspri. Ama un’esposizione a pieno sole ma tollera bene anche la mezz’ombra a patto che nell’arco della giornata riceva alcune ore di luce diretta.

L’irrigazione non è essenziale per i vecchi esemplari già consolidati ma aiuta molto i giovani esemplari di ciliegio amaro ad attecchire e fortificarsi specialmente in estate su terreni poco umidi.

Le concimazioni non sono essenziali anche se delle concimazioni con del concime granulare a lenta cessione per alberi da frutto da effettuarsi in autunno-inverno favorisce la crescita a la fruttificazione.
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Il ciliegio amaro è un piccolo albero che non necessita di potature per una corretta fruttificazione e date le modeste dimensioni le potature sono solo atte a donargli la forma desiderata.

La riproduzione avviene principalmente prelevando le numerose piantine che crescono spontaneamente dalle radici rizomatose della pianta madre che quindi formano il classico boschetto di alberelli in breve tempo.

Il ciliegio amaro non viene molto attaccato da malattie fungine come marciumi radicali o anche parassiti come i rodilegno. Se si presentano però, al contrario del ciliegio domestico, basta eliminare l’esemplare colpito tagliandolo e sostituirlo con un altro esemplare cosa che nella maggior parte dei casi avviene spontaneamente.

Leggi anche l’articolo sulla Robinia/Acacia.

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