Questo articolo è dedicato a un albero australiano arrivato in Europa nell’800 che tinge il nostro inizio primavera con la sua stupenda fioritura dal colore vivace ed intenso, stiamo parlando della mimosa o acacia dealbata.
Questo albero che fa parte della famiglia fabaceae data la sua fioritura che trova la sua massima bellezza nel mese di marzo è diventato il simbolo della festa delle donne.
Oltre alla sua dote ornamentale per giardini e parchi la mimosa dona anche splendide e resistenti fioriture da taglio per decorare con i suoi spettacolari fiori gialli gli interni di negozi ed appartamenti, ma non è tutto dato che in pochi sanno che i fiori, e solo i fiori non le foglie che sono tossiche, si possono utilizzare in varie ricette dolci o salate come fritti in pastella, canditi o lessi come condimento per primi o contorni.
Per fare durare più a lungo questo fiore reciso si consiglia di aggiungere all’acqua poco succo di limone.
Albero ornamentale per eccellenza la mimosa può arrivare ad un’altezza di 15 metri, può essere utilizzato come esemplare isolato o come cespuglio anche nei giardini cittadini o rocciosi.
Si presenta come un albero o grosso cespuglio composto da uno o vari tronchi, slanciati poco contorti ricoperti da una corteccia liscia dal colore grigiastro i quali sorreggono una chioma slanciata e quasi colonnare nei giovani esemplari che con il tempo diventa espansa e ombrelliforme negli esemplari adulti.
La chioma sempreverde è formata da un fogliame armonioso composto da piccolissime foglioline aghiformi sostenute da lunghi peduncoli dal colore verde cenere.
La fioritura estremamente abbondante sboccia tra febbraio e marzo ma viene formata nell’arco di tutta la bella stagione precedente. Compare in pannocchie floreali che portano piccolissimi fiori raggruppati in piccole palline dal colore giallo intenso, molto profumati e gettonati dagli insetti impollinatori. Questi fiori si trasformeranno in baccelli che a maturazione rilasciano semi tondi.
Le radici di questo albero oltretutto, come ogni fabacea o leguminosa, fertilizzano il terreno arricchendolo di azoto comportandosi anche come specie pioniera su terreni spogli.
La mimosa ama il terreno tipico delle colline o rupi molto drenante e fresco ma si adatta bene a qualsiasi tipo di terreno che sia leggermente acido, secco o lievemente umido evitando però terreni paludosi o troppo compatti.
Per quanto riguarda l’esposizione cresce al meglio in pieno sole ma resiste bene anche alla mezz’ombra.
È un albero tipico di un clima temperato che non sopporta facilmente temperature troppo rigide per lunghi periodi, quindi va evitata la sua coltivazione in luoghi con inverni molto rigidi e duraturi. Il periodo migliore per mettere a dimora questo albero è l’autunno cosi che avrà il tempo per attecchire e affrontare la siccità estiva.
Data la natura poco esigente della mimosa in fatto di terreno, se si trova su un terreno già lievemente acido non sono necessarie concimazioni anche se una concimazione autunnale con concime granulare universale aiuta l’albero a crescere.
Anche l’irrigazione non è molto richiesta dagli esemplari già attecchiti, anche se si consiglia una buona irrigazione nelle prime estati dopo la messa a dimora.
Data la lenta crescita la mimosa non necessita di moltissime potature che possono essere effettuate a fine inverno per donargli la forma desiderata o per raccogliere i suoi splendidi fiori per regalarli l’otto marzo o per decorare i vostri interni.
Questo albero si adatta anche alla coltivazione in vaso come bonsai o non, sia per esterni che interni.
La riproduzione avviene per seme raccogliendo i semi in estate e seminandoli immediatamente in un vasetto con torba mista a sabbia o direttamente a dimora a una profondità di 3/5 centimetri.
Raramente questa pianta è messa in pericolo da attacchi parassitari o fungini che la maggior parte delle volte scompaiono autonomamente se posta in un luogo riparato e non troppo umido.
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