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Calamondino: come coltivare questo albero di agrumi nel vostro giardino

In questo articolo dedicato al mondo degli agrumi, più in particolare ai mandarini cinesi o citrus japponica, metteremo alla luce alcuni aspetti di un piccolo albero da frutto che grazie alla sua splendida dote ornamentale e capace di regalare un tocco caldo ed esotico a tutti gli ambienti esterni e non solo, stiamo parlando del calamondino o citrus microcarpa.

Appartenente alla famiglia delle rutacee il calamondino è un alberello da frutto alto tra il metro e 5 metri originario dell’Asia tropicale nato da un incrocio tra il comune mandarino e li mandarino cinese classico.

Questo alberello dal fascino tropicale si presenta con chioma tondeggiante e ricadente, formata da un fogliame fitto e sempreverde dal colore verde scuro intenso sostenuto da un tronco dritto e breve ricoperto da una corteccia screpolata nei vecchi esemplari mentre nei giovani tronchi o rami si presenta con una corteccia liscia e grigio/verdastra.

I fiori dal colore bianco roseo vistosi e molto profumati compaiono generalmente nel mese di maggio. I frutti sono piccoli mandarini tondi di dimensioni simili a quelle di una ciliegia che a maturazione assumono un colore arancio intenso provvisti di molti semi al loro interno. Sono utilizzati anche acerbi spremendo il succo su varie pietanze come il limone su pesce, carne e per aromatizzare bevande.

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A piena maturazione i frutti del calamondino si possono consumare anche interi ma il succo è veramente molto acido al contrario della buccia più dolce. Da maturi questi frutti vengono prevalentemente trasformati in confetture o canditi.

La messa a dimora di un albero di calamondino in un territorio con inverni rigidi va effettuata preferibilmente in un ampio vaso, scegliendo una posizione soleggiata in estate mentre in inverno va posto al coperto in un luogo fresco e luminoso al riparo dalle correnti fredde e gelate.

Se invece si vive in zone a clima caldo dove gli agrumi in generale (limoni, aranci, mandarini,ecc) prosperano all’aperto in piena terra è bene scegliere una posizione soleggiata esposta a sud riparata da un muro o siepi.

Questa pianta se ben coperta con tessuto non tessuto o posta al riparo, riesce a sopportare temperature rigide intorno ai -5 gradi.

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Questo alberello ama un tipo di terreno fresco, sabbioso e ricco temendo moltissimo la troppa umidità e i ristagni che decretano il marciume dell’apparato radicale e quindi la morte della pianta.

Le irrigazioni vanno effettuate soprattutto nei primi anni dopo la messa a dimora, se posti in piena terra, poiché gli esemplari già attecchiti nella maggior parte dei casi sopravvivono tranquillamente anche alle estati più siccitose con modesti apporti idrici.

Se posto in vaso nella bella stagione, il calamondino va irrigato abbondantemente riducendo molto la frequenza di irrigazione con l’avanzare della brutta stagione fino quasi a stopparle.

Una concimazione autunnale organica con concimi granulari a lenta cessione per alberi da frutto o agrumi aiuta la fioritura e la successiva fruttificazione.

Gli interventi di potatura si limitano solo a donargli la forma desiderata dato che la pianta assume naturalmente una forma della chioma tondeggiante, graziosa e folta.

La riproduzione avviene quasi esclusivamente tramite innesto a spacco o corona in primavera inoltrata su esemplari nati da seme. Alberelli innestati sono molto longevi e possono arrivare a oltre 40 anni di vita.

Le malattie che colpiscono il calamondino sono quasi esclusivamente date dalla troppa umidità del terreno e atmosferica che favorisce la comparsa di marciumi radicali e malattie fungine da combattere cercando di drenare maggiormente il terreno e con trattamenti al verderame, vigilando bene sull’eventuale comparsa di parassiti come la cocciniglia.

Leggi anche l’articolo sulla Orchidea Cymbidium.

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