In questo articolo metteremo in luce una delle piante fiorite con enormi potenzialità in grado di rallegrare con i suoi sgargianti colori tutti i giardini, balconi e terrazzi italiani, stiamo parlando della bocca di leone o antirrhinum majus.
La bocca di leone è originaria del bacino del mediterraneo dove prospera sia in prati spontaneamente che in giardini dove con il tempo vi sono venute a creare cultivar dalle dimensioni della pianta differenti e dalla colorazione dei fiori di una vasta gamma di colori anche variegati.
Questa piccola pianta, appartenete alla famiglia delle plantaginaceae, si può rivelare un vero e proprio tesoro per coloro che amano avere un giardino o balcone fiorito anche per tutto l’anno pur non possedendo il famoso pollice verde.
La bocca di leone si presenta come una piccola pianta perenne ed erbacea/semilegnosa dal portamento cespuglioso sia eretto che ricadente, a seconda della posizione in cui viene posta, alto non più di mezzo metro.
Le foglie che in inverni relativamente miti persistono sulla parte aerea, che si dissecca completamente con forti gelate rigermogliando in primavera, hanno una forma a spada che si inseriscono direttamente sul fusto tramite un minuscolo picciolo e sono di un colore verde scuro brillante.
I fiori che sono la parte più vistosa della pianta e compaiono da marzo fino ad ottobre nei luoghi con inverni freddi, fioriscono fino e dopo al periodo delle gelate invernali mentre, nei luoghi con inverni miti, possono fiorire anche tutto l’anno.
I fiori compaiono in pannocchie sulle punte dei rami formate da un unico stelo che porta fiori dalla forma allungate come un muso di animale, da qui deriva il nome bocca di leone, che sfoggiano le più svariate tinte di colori sia vividi che pastello e sono molto variegati. Questi fiori inoltre riescono ad attirare vari tipi di insetti come farfalle o api ma sono anche gettonati dai piccoli colibrì.
Come detto sopra la bocca di leone riesce ad adattarsi a qualsiasi tipo di terreno, infatti, radica persino sui muri e sulle pareti rocciose. Ama anche essere coltivato in terreni non molto ricchi e sassosi ma sempre leggermente umidi.
La semina in serra avviene verso febbraio mentre in piena terra nei mesi di aprile/maggio o settembre/ottobre.
La semina in pieno campo non è molto consigliata in quanto le piantine appena germogliate sono molto piccole e possono essere soffocate facilmente dalle erbacce infestanti in primavera o dal fogliame autunnale quindi è bene seminarle in un vaso con un terriccio acquistato privo di altri semi ed in seguito trapiantarli in giardino.
Questa pianta si può coltivare in vaso donando spettacolari cascate fiorite o mazzetti variopinti con le varietà nane che non superano i 30 centimetri d’altezza.
Data la natura poco esigente delle bocche di leone non sono necessarie concimazioni poiché si accontenterà dei nutrienti del terreno che se però al momento del trapianto risulta troppo povero deve essere lievemente concimato con dello stallatico granulare.
Le irrigazioni devono essere frequenti nei torridi mesi estivi praticandole la sera o la mattina presto mentre nel resto dell’anno si accontenterà delle precipitazioni atmosferiche.
Le malattie fungine sono rare ma esistenti come il malbianco da eliminare con pompature di verderame o in casi gravi con la completa eliminazione della parte aerea interessata che ricrescerà subito dopo. Mentre i parassiti che si nutrono di foglie, come le lumache, possono distruggere le giovani piantine appena nate.
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