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Fico d’India: come coltivare questo pianta e gustarne i suoi deliziosi frutti tropicali

Tutti coloro che non hanno il famoso pollice verde ma, possedendo un giardino o un balcone, desiderano coltivare delle belle piante ornamentali, utili e poco esigenti per decorare i propri ambienti o aggiungere un frutto esotico al proprio frutteto saranno sicuramente soddisfatti dal bellissimo e resistente fico d’india o opuntia ficus-indica.

Il fico d’india appartiene alla famiglia delle cactacee e come pianta succulenta ama temperature elevate. Questa pianta si può adattare bene anche a spazi ridotti ma dove le è concesso può arrivare anche a 5 metri d’altezza.

Si presenta come un grosso cespuglio tondeggiante con un tronco breve dalle quali partono numerose ramificazioni che altro non sono che le vecchie pale che con il passare del tempo lignificano.

La chioma composta da pale dal colore verde scuro cerato, hanno una forma ovale-allungata lunghe fino a 40 centimetri e larghe fino a 25 centimetri dallo spessore di un centimetro nelle giovani pale fino a 3 centimetri nelle vecchie parti.

Le pale portano spine riunite in puntini, disposti in maniera geometrica che nelle specie selvatiche sono lunghe e ben visibili mentre nelle specie inermi, le più coltivate, sono minuscole e molto fastidiose se si infilano nella pelle.

Da questi agglomerati di spine la pianta ogni anno durante la bella stagione produce nuove pale e fiori, spesso posti sulle punte delle pale.

I fiori, vistosi con petali gialli o rossastri, sbocciano due volte durante la bella stagione e quindi si avranno due tipi di fruttificazione: la fruttificazione a metà estate che produrrà frutti meno grandi e succosi (detti agostani), e la seconda fruttificazione tardiva che matura in autunno con frutti più tondeggianti e polposi (detti bastardoni).

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Le piante domestiche si distinguono in base al colore del frutto e sono:
  • varietà sulfarina, con frutto giallo tendente all’arancio;
  • varietà muscaredda, con frutto bianco;
  • varietà sanguigna, con frutto rosso porpora.

Il fico d’india oltre a donare il suo dolce frutto ricco di vitamina C che si può consumare sia fresco che trasformato in conserve, liquori o sciroppi, viene usato in tutto il mondo per le sue molteplici qualità come il consumo delle giovani pale nella preparazione di insalate, sottaceti e ricette tipiche.

Questa pianta non trova impiego solo nell’ambito alimentare poiché, data la resistenza alla siccità, è un importante produttore di biomassa in zone aride, utile come foraggio per il bestiame e per combatte l’erosione dei terreni più aridi e spogli.

Il fico d’india non ha preferenze in fatto di terreni poiché si adatta facilmente a qualsiasi tipo di terreno eccezion fatta per i terreni che presentano ristagni idrici. Proprio per la sua natura desertica questa pianta colonizza bene pendii o rupe scoscese aride ed assolate.

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Le temperature ottimali per la sua crescita vanno dai 0 gradi in su. Se si vive in zone con temperature invernali che scendono sotto lo 0 per molto tempo o molto umide si deve procedere con la coltivazione in vaso da porre a riparo in inverno.

Nella bella stagione questa pianta beneficia di scarse irrigazioni, soprattutto se posta in vaso e nel periodo della fioritura, ma può tranquillamente resistere a lunghissimi periodi siccitosi, mentre durante le stagioni fredde e piovose si stoppano le irrigazioni poiché sono sufficienti le precipitazioni.

Questa pianta non richiede grandi concimazioni, ma necessita di tanto in tanto di una buona pulizia.

Indossando dei guanti per proteggersi dalle spine si procede con un coltello all’eliminazione delle pale secche, rovinate o deformi avendo cura di sfoltire la chioma eliminando le pale che si toccano tra di loro.

La riproduzione di questa pianta è molto facile, infatti basta prelevare una pala dalla pianta madre, farla asciugare per 2 giorni ed interrarla per metà sia in posizione eretta che orizzontale.

Noterete sicuramente che questo procedimento avverrà in modo del tutto naturale poiché ogni pala che cadrà al suolo nella parte a contatto con il terreno emetterà radici e formerà un altro esemplare.

La semina ha un buon successo ma la pianta impiegherà moltissimo tempo per maturare. 

In ultimo il fico d’india non teme particolarmente nessun tipo di attacco parassitario o fungino ma bisogna vigilare attentamente per notare in tempo segni di parassiti o marciumi.

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