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Nasturzio: come coltivare il fiore commestibile nei nostri giardini e balconi​

Questo articolo ha il compito di mettere in luce una pianta con un grande potenziale poco conosciuta e apprezzata, in Italia, stiamo parlando del nasturzio.

Questa pianta è originaria del Perù dove è spontanea e perenne. Viene coltivata in occidente, dove le temperature invernali sono rigide, come annuale.

Il nasturzio, appartiene alla famiglia delle tropaeolaceae, si può rivelare un vero e proprio tesoro per coloro che amano avere un giardino o balcone fiorito ma è anche una pianta utile.
Il nasturzio, infatti, oltre alla sua indiscussa dote ornamentale donata da un fogliame particolare e da una fioritura vistosa e variopinta, è anche commestibile in tutte le sue parti avendo anche un grande potenziale culinario dato il suo sapore lievemente pungente capace di accompagnare e decorare pietanze salate cotte e crude come insalate e contorni per secondi piatti.

Inoltre, questa pianta è molto ricca di vitamina C.

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Il nasturzio si presenta come una pianta erbacea dal portamento strisciante, rampicante o cespuglioso, a seconda della cultivar coltivata, con un fitto fogliame e un lungo peduncolo, sulla cui cima si apre una foglia tonda e piatta dal portamento ad ombrello.

Queste foglie sono di un colore vede quasi metallico e sono idrorepellenti.

I fiori, di medie dimensioni, sbocciano fino all’arrivo del freddo e sono formati da 5 petali che portano i colori di tutte le tinte del giallo, del rosso e dell’arancione.

I fiori una volta maturi formano un seme delle dimensioni di un pisello, anche esso commestibile da verde, che una volta giunto a maturazione si indurisce e si tinge di marrone.

Il nasturzio ama essere coltivato in terreni non molto ricchi ma ben lavorati e profondi procedendo alla semina in serra verso marzo o in piena terra verso aprile.

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Il trapianto delle piantine, ottenute o acquistate, in dimora avviene verso aprile/maggio quando non si corre più il rischio di gelate.

La posizione di crescita ideale è in pieno sole/mezz’ombra. Questa pianta si adatta alla coltivazione in vaso donando spettacolari cascate fiorite.

Data la natura poco esigente del nasturzio non sono necessarie concimazioni poiché si accontenterà dei nutrienti del terreno che se però al momento del trapianto risulti troppo povero deve essere lievemente concimato con dello stallatico per ortaggi.

Le irrigazioni devono essere frequenti nei torridi mesi estivi praticandole la sera o la mattina presto, sia con tubo che con gocciolante evitando di bagnare la pianta.

Se posta al riparo dalle intemperie il nasturzio, che è estremamente sensibile al freddo, potrebbe sopravvivere e rigermogliare la primavera successiva.

Le malattie fungine sono rare mentre i parassiti che si nutrono di foglie, come le lumache, mettono particolarmente a rischio le giovani piantine appena nate e quindi si deve fare particolare attenzione in questo periodo.

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