Questo articolo è dedicato a una pianta che rappresenta più di ogni altra la stagione estiva, stiamo parlando del girasole o helianthus annuus.
Il girasole appartiene alla famiglia delle asteraceae ed è originaria del continente americano. Ha assunto da subito il ruolo di simbolo della bella stagione grazie alla sua appariscente fioritura dal colore giallo intenso che ricorda proprio il caldo sole estivo.
Non a caso questa pianta prende il nome di girasole grazie al suo stretto legame proprio con la nostra stella che lo porta a rivolgere i propri germogli e boccioli in direzione del sole per tutto l’arco della giornata.
Questo comportamento prende il nome di eliotropismo e porta la pianta a ruotare verso il sole fino alla sua fioritura che viene spesso rivolta in modo definitivo verso est, dove appunto, sorge il sole.
Questa straordinaria pianta erbacea e annuale, dalle molteplici qualità, oggigiorno trova impiego soprattutto come coltivazione per ricavare olio di semi di girasoli e mangimi animali. Con il tempo si sono venute a creare nuove cultivar dal grande valore ornamentale con grandezza del fiore, altezza e persino colorazione dei petali differenti.
I semi di girasole se tostati e sgusciati, sono anche un salutare spuntino e utili in ricette come insalate o nella panetteria.
Il girasole generalmente si presenta come una pianta erbacea alta da 50 centimetri a 4 metri, con un unico fusto diritto che porta poche grandi foglie alternate con un lungo picciolo e dalla forma a cuore.
Il famoso fiore, è in realtà un insieme di piccoli fiori divisi in fiori da petalo, quelli esterni, e i fiori interni, fertili, che tramite l’impollinazione di insetti, tra cui le api dal quale si ottiene un delizioso miele, andranno a formare i numerosi semi oleosi dalla forma allungata e dal colore nero/grigiastro.
Una pianta solitamente produce un solo grande fiore sulla cima ma se si trova nelle condizioni più adatte può produrre altri fiori ascellari più piccoli.
Tutte la parti verdi della pianta sono ricoperte da una fitta peluria ruvida e quasi piccante al tatto.
Il girasole va seminato appena non vi sia più alcun rischio di gelate primaverili, da marzo ad aprile, che distruggerebbero facilmente i giovani germogli.
I germogli vanno seminati in pieno campo o in vasetti da porre al riparo in serra e, successivamente posti a dimora.
La facilissima e veloce germinazione, insieme alla rapida crescita, rende il girasole una delle piante più adatte per far avvicinare i più piccoli al modo del giardinaggio.
Questa resistente pianta, in grado di sopravvive anche su terreni poveri, assolati e aridi, dà il meglio di sé in terreni di varia natura a patto che siano esposti in pieno sole, ricchi di sostanze nutritive, ben lavorati e leggermente umidi come le zone limitrofe agli orti.
Uno dei “nemici” principali di questa pianta è il vento che facilmente le rompe e sradica quindi per evitare ciò se posti in zone ventilate è bene porre dei tutori come canne a cui assicurarli.
Date le tante cultivar in giardino ci si può sbizzarrire creando aiuole fiorite con varietà giganti, alte fino a 4 metri e varietà nane alte anche pochi centimetri che sono le più indicate per la coltivazione in vaso.
Questa pianta ama le irrigazioni che vanno effettuate la sera, solo quando si nota che le piante stanno appassendo e senza esagerare.
Non necessita neanche di concimazioni, eccezion fatta se si vuol fare una concimazione prima della germinazione sul terreno con concime granulare per ortaggi o letame.
Il girasole dato il suo corto ciclo vitale non teme molto i focolai di malattie fungine ma è opportuno tenere sotto controllo eventuali focolai con sporadici trattamenti utilizzando il verderame o altri prodotti funghicidi soprattutto se le piante sono coltivate ravvicinate tra loro.
Per quanto riguarda i parassiti si deve fare particolare attenzione alle lumache, che vanno ghiotte dei germogli appena nati, utilizzando della lumachina o altri metodi naturali in tutto il periodo del germogliamento.
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