In questo articolo vi faremo scoprire uno dei fiori estivi e colorati che non sono molto diffusi e conosciuti nei giardini italiani: il giglio turco o hemerocallis fulva.
Il giglio turco è una pianta rizomatosa, erbacea e perenne appartenente alla famiglia delle hemerocalllidaceae di origine asiatica.
Ottima come pianta ornamentale da esterni e, anche se il suo utilizzo è strettamente ornamentale, è anche utile in cucina dato che i suoi splendidi fiori e le sue radici sono commestibili, come ad esempio, quelle del topinambur.
La radice di questo giglio è un rizoma cioè la pianta produce annualmente delle nuove radici carnose che portano nuove gemme per la primavera successiva, le quali sostituiranno le radici che hanno prodotto la vegetazione nel corso dell’estate che seccheranno insieme al fogliame in autunno.
Il fogliame, molto compatto e denso, compare a marzo emettendo numerosi ciuffetti di foglie dalla forma a spada, lunghe e ricadenti di un colore verde chiaro brillante e lucide nel mezzo del quale crescono 1 o 2 gambi floreali alti fino ad un metro che terminano con un gruppo di boccioli che si aprono in modo scalare in fiori composti da 6 petali.
I fiori, dai colori che vanno dalle tinte del giallo e arancione variegate sono anche lievemente profumati.
Ultimamente vi sono anche altri ibridi con colori diversi ed uso alimentare specifico.
Questo splendido fiore va messo a dimora dal periodo autunnale fino all’inizio della primavera, evitando i periodi di gelo, prelevando le radici dal cespo madre e spargendole sul terreno della nuova dimora o in vaso coprendole poi con uno strato di terra di almeno 5 o 10 centimetri.
Questa pianta rustica e resistente al freddo ama un’esposizione soleggiata e terreni sabbiosi ricchi di sostanze organiche e freschi, dove trovano le condizioni ideali per crescere al meglio.
Si adatta anche ad altri terreni evitando però quelli dove si formano ristagni idrici frequenti e quelli troppo compatti e secchi.
Nel periodo della fioritura un’eccessiva esposizione al sole potrebbe far durare meno i fiori sbocciati mentre con alcune ore di luce non diretta i fiori resteranno aperti più a lungo.
Le irrigazioni nel periodo vegetativo devono essere frequenti ma non eccessive evitando accuratamente ristagni idrici e sottovasi stoppando le irrigazioni fino alla fine del periodo vegetativo quando le foglie disseccheranno spontaneamente all’inizio del freddo.
La potatura non è necessaria eccezion fatta per l’eliminazione dalle foglie e dei gambi secchie e la concimazione deve essere scarsa, se coltivate in terreni fertili, utilizzando del letame, stallatico granulare.
Il giglio turco si riproduce autonomamente formando delle nuove radici durante la fase vegetativa o tramite seme prelevando i semi maturi in estate e seminandoli immediatamente o in primavera generando, potenzialmente, esemplari diversi dalla pianta madre e fioriranno dopo anni dalla semina.
Anche se avviene molto raramente alcune patologie fungine e parassitarie possono compromettere la nostra coltivazione di gigli turchi ma, uno dei modo per contrastarle è evitare ristagni idrici e vigilare bene notando in tempo segni di deperimento procedendo all’espianto della parte colpita per individuare la causa, prima che si diffonda, eliminando gli esemplari colpiti o utilizzando prodotti insetticidi e funghicidi.
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