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Basilico: come coltivare una delle piante aromatiche più amate​

Il basilico o ociumum basilicum è una pianta aromatica molto diffusa in Italia e nel mondo grazie al suo delicato aroma.

Natio dell’India, il basilico, si diffuse in tutto il vecchio mondo già durante le civiltà greche ed egizie che ne fecero molteplici utilizzi. Il basilico appartiene alla famiglia delle lamiaceae, la stessa di quasi tutti gli altri arbusti o erbacee aromatiche più conosciute come il timo, la salvia, il rosmarino o la menta.

Si presenta come una pianta annuale, erbacea o semi legnosa dotata di un fusto ramificato, che di solito non supera i 60 centimetri d’altezza, con foglie di medie dimensioni e, a seconda della specie, dal colore verde chiaro intenso o violaceo e dalla consistenza liscia.

Nelle foglie vi sono ghiandole oleifere che producono il classico profumo e sapore dolce, rinfrescante e pungente. I suoi fiori, che compaiono per tutta la bella stagione, sono posti sulle cime dei fusti riuniti in pannocchie floreali composti da piccoli fiori dal colore bianco o viola chiaro. Questi fiori sono molto gettonati dagli insetti impollinatori.

Il basilico ha numerose cultivar che trovano i medesimi usi in diversi settori.

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In cucina come spezia, condimento per insalate o salse o consumando le foglie crude intere o pestate in mortaio creando il famosissimo pesto alla genovese aggiungendo al basilico olio d’oliva, formaggio, pinoli e aglio.

Viene utilizzato anche nell’industria farmaceutica. Il basilico non può essere conservato secco poiché perde il suo aroma ma si può conservare per lungo periodo congelando le foglie fresche evitando di tagliare le foglie con una lama poiché ossiderà molto rapidamente.

Tre cultivar diffuse sono:

  • il basilico classico genovese il più diffuso e coltivato;
  • il basilico foglie di lattuga, con foglie molto grandi e bollose;
  • il basilico messicano viola, dall’aroma molto dolce e dal sapore piccante.
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La semina del basilico avviene nel mese di marzo in vasetti posti in serra o semenzaio riscaldato, mettendo a dimora le piantine in primavera dopo le gelate invernali generalmente verso fine aprile o in maggio. L’esposizione preferita è in pieno sole ma sopporta bene anche la mezz’ombra.

Il terreno ideale per il basilico deve essere fresco, di medio impasto, arieggiato e ricco di materiale organico.

Ama molto la coltivazione in vaso anche se si deve scegliere un vaso di medie dimensioni da porre in un luogo non esposto al sole nel periodo della giornata più torrido.

Per quanto riguarda la concimazione si può intervenire arricchendo il terreno dell’orto o del vaso prima della messa a dimora con del concime stallatico granulare.

Erba aromatica per eccellenza il basilico ama moltissimo una buona irrigazione che lo farà crescere molto rigoglioso ma a discapito della qualità dell’aroma quindi è buona norma non esagerare con l’irrigazione poiché una lieve penuria di acqua intensifica l’aroma e evita la formazione di marciumi radicali di cui il basilico è molto soggetto.

Il metodo migliore e più facile per la riproduzione del basilico è sicuramente quella per seme ma è possibile riprodurla anche tramite talea erbacea con radicazione in acqua e poi postata in un terreno umido e ricco.

Il basilico raramente viene attaccato da malattie fungine ma se si manifestano è sicuramente colpa di un’eccessiva umidità e quindi si devono interrompere le irrigazioni per alcuni giorni e si deve evitare assolutamente di bagnare la chioma della pianta poiché, dato il consumo fresco e giornaliero delle foglie non si possono effettuare bagnature con qualunque prodotto funghicida. Le giovani piantine di basilico inoltre sono messe in pericolo anche da lumache e altri insetti che si nutrono di foglie.

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