In questo articolo tenteremo di riassumere alcuni aspetti fondamentali per la coltivazione di una delle piante ornamentali da fiore per esterni più famosa e dai misteriosi comportamenti che la rendono sia amata che temuta da molti: l’ortensia.
L’ortensia o hydrangea è un arbusto da fiore appartenete alla famiglia delle hydrangeaceae. È originario del continente Asiatico, e nasce spontaneamente soprattutto in Cina ma, vi sono anche numerose specie originarie del continente americano sia nel nord che nel sud America.
Data la grande diffusione in natura vi sono ormai numerose specie in commercio con caratteristiche fisiche molto differenti come alcune specie rampicanti utili per decorare pergolati esposti a mezz’ombra.
La pianta generalmente si presenta come un arbusto perenne che può superare i 2 metri d’altezza con rami lunghi, ricoperti da una corteccia leggermente rugosa e dal colore marrone molto chiaro nei rami maturi.
Ha foglie di medie dimensioni vistosamente venate di un colore verde scuro brillante che cadono in autunno.
La fioritura compare in tarda primavera e a seconda della cultivar si protrae fino all’inizio dell’autunno. I fiori sono raggruppati in pannocchie floreali dalla forma sferica composti da numerosi falsi fiori molto vistosi e variopinti, che servono per attirare gli impollinatori al centro, dove si trova il vero fiore di piccole dimensioni.
Ora parliamo della fioritura che è l’aspetto più complicato nella coltivazione di questa splendida pianta.
Il colore della fioritura, che dipende dalla tipologia di elementi nel terreno in cui è coltivata, comprende tonalità di rosso che vanno dal rosso acceso al rosa tenue, dal blu al celeste o bianco candido o color panna.
È molto complicato e quasi impossibile mantenere i colori brillanti che si hanno al momento dell’acquisto dato che quelle tonalità sono il risultato di studiate, precise e continue fertilizzazioni chimiche atte ad ottenere quella specifica tonalità.
Molto spesso si trova strano, soprattutto se si acquista da poco uno sgargiante esemplare, che molto rapidamente gli originali colori brillanti delle fioriture svaniscano lasciando posto a future fioriture con colori completamente differenti e molto meno vivaci e più tendenti al verde.
Questo comportamento è dovuto al cambio repentino di alcune condizioni che la pianta necessariamente deve affrontare come la cessazione di un apporto di un determinato fertilizzante, un nuovo terreno di coltivazione con elementi differenti e incide anche la tipologia di acqua con cui si irriga la pianta.
Come ottenere quindi la tonalità desiderata?
- Innanzitutto se si possiede un esemplare a fiore bianco non è possibile ottenere altri colori anche cambiando fertilizzanti o terreno ma si può cercare di mantenere il colore bianco brillante con concimazioni liquide ricche di azoto e fosforo nelle irrigazioni e porle in un terriccio basico o alcalino con PH superiore al 7.
- Per quanto riguarda le tonalità rossa e blu si possono si possono mutare nelle stesse piante ottenendo fiori blu da pianta acquistata a fiore rosa o viceversa. Quindi se si vuole ottenere una fioritura rosa si devono utilizzare terreni alcalini ricchi di calcio e fertilizzanti poveri di potassio e ricchi di azoto e fosforo, molto utile è aggiungere della cenere al terriccio ed utilizzare acqua calcarea (PH superiore al 7).
- Se invece si vuole ottenere una fioritura tendente al blu si devono utilizzare terreni acidi integrando solfato di alluminio per ottenere un colore blu più acceso o pezzi d’acciaio nel terriccio ed irrigare con acqua acida come quella piovana (PH inferiore a 7).
In commercio vi sono numerosi prodotti e terricci con ph specifici alle vostre esigenze per andare più sul sicuro.
Detto ciò anche se si seguono tutti questi consigli alla perfezione una volta che il vero fiore centrale sfiorisce i falsi fiori si coloreranno comunque di verde poiché la pianta li utilizzerà per la fotosintesi ottenendo comunque una splendida pianta appariscente e dal fascino esotico.
Per la messa a dimora di una pianta di ortensia è bene scegliere un terreno con caratteristiche come scritto sopra a seconda del colore della fioritura ma che deve essere in ogni caso fresco, ricco di materiale vegetale e molto drenante.
Questa pianta ama un’esposizione a mezz’ombra, quindi, se coltivata in vaso è bene porlo ove i raggi solari non possano raggiungerla in modo diretto mentre se si vuole porre in piena terra si deve scegliere un luogo ombroso come sotto la chioma di un grande albero o ponendo, in estate, una piccola capanna di telo ombreggiante sopra al cespuglio che altrimenti andrà incontro ad ustioni solari e a una rapida morte.
Le irrigazioni devono essere molto frequenti per tutta l’estate soprattutto se poste in vaso assicurandosi però che non si vadano a formare ristagni idrici molto dannosi.
Il periodo migliore per potare le nostre ortensie è il mese di febbraio procedendo o con una potatura drastica lasciando solo 2 o 3 gemme per ramo o con una potatura più leggera atta ad eliminare le parti secche e sfoltire i rametti.
La riproduzione dell’ortensia avviene per talea legnosa o semi legnosa in autunno (ottobre).
Questa pianta può essere soggetta a malattie fungine, da combattere con verderame o poltiglia bordolese e controllando le irrigazioni. Può essere colpita anche da parassiti come gli afidi da eliminare con bagnature di acqua e sapone per piatti.
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