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Noce: come coltivare quest’albero e gustare i suoi frutti

Il noce bianco o juglans regia è un albero da frutto appartenete alla famiglia delle juclandacee, la stessa del noce nero.

È un albero tipico del continente euroasiatico che si trova soprattutto nelle zone collinari fresche dove trova il clima più favorevole per crescere al meglio.

Molto rustico, longevo e resistente alle intemperie il noce può arrivare a 30 metri d’altezza.  Si presenta come un grande albero con un tronco diritto e massiccio con una chioma ombrelliforme che, in molti esemplari, tende a ricadere verso il suolo fino a toccarlo.

Ha un fogliame deciduo, composto da 7 foglie di grandezza differente che se stropicciate emanano un odore aromatico intenso. La fioritura avviene in primavera, nel mese di aprile, con l’emissione dei vistosi fiori maschili, simili a quelli del nocciolo e, successivamente, sulla punta del giovane getto compaiono i fiori femminili meno vistosi.

Il frutto è la famosissima noce, dii forma ovale e dal guscio legnoso che è avvolta da uno strato verde di polpa che diventa nera e si apre lasciando cadere il frutto maturo nel mese di settembre.
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Questo frutto secco è molto ricco di grassi vegetali importanti per l’organismo e, dato il loro delizioso sapore si prestano a numerose lavorazioni sia dolciarie che salate. Anche le foglie e la polpa verde sono utili come ad esempio per fare il liquore nocino.

Per la messa a dimora di un noce, che ama terreni freschi e leggermente ricchi di sostanze organiche ma che si adatta bene anche a terreni sassosi e calcarei, è bene scegliere un posto molto soleggiato dove non si hanno ristagni idrici o grandi picchi di freddo durante la fioritura con gelate tardive che danneggerebbero i fiori e i giovani germogli causando gravi danni.

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Si procede, nel periodo autunnale o primaverile, praticando una buca abbastanza ampia per accogliere la zolla delle radici ed evitare, se la pianta è innestata, di sotterrare il punto d’innesto. Data la folta chioma e le radici che emanano sostanze tossiche che scoraggiano la crescita di altre piante nelle vicinanze è bene non piantarvi altre piante sotto o vicino.

Nei primi anni dalla messa a dimora è importante praticare una innaffiatura di sostegno nei mesi più torridi per favorire l’attecchimento della pianta. E’ anche bene, se il terreno risulta poco fertile, procedere in autunno con la fertilizzazione utilizzando concime granulare a lenta cessione per alberi da frutto.

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La potatura del noce va effettuata solo sui giovanissimi esemplari per donargli una forma o spingerli a ramificare e va effettuata in pieno riposo invernale, preferibilmente nel mese di febbraio, mentre i vecchi esemplari non vanno mai potati, eccezion fatta per i rami secchi che sono da eliminare, perchè si rischia di farli seccare.

La riproduzione può avvenire tramite seme da cui si hanno ottimi risultati, anche se raramente mantengono esattamente le caratteristiche della pianta madre cosa assicurata tramite innesto. 

Gli antagonisti del noce possono essere insetti, come i rodilegno o malattie fungine che però raramente riescono a creare gravi danni data la vigorosità della pianta.

Leggi anche l’articolo sul Mandorlo.

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