In questo articolo vi parleremo di uno degli ortaggi estivi più caratteristici e coltivati in tutta la penisola italiana cioè il peperone.

Il peperone, pianta originaria del continente americano ha conquistato velocemente un posto d’onore negli orti e pietanze italiani, come moltissimi altri ortaggi dalle origini americane, ad esempio il pomodoro, la patata o la zucca.
Il peperone fa parte dalla famiglia delle solanacee, la stessa delle patate, goij, pomodori e molte altre, e del genere capsicum dalla quale proviene anche il peperoncino.
Anche se il peperone ed il peperoncino sono molto simili la differenza sta che nella bacca del peperone non si trova l’elemento piccante cioè la capsaicina.
Questo tesoro dell’orto si presenta come una pianta erbacea, perenne, dalla forma ad alberello alta fino a un metro con foglie fitte di un verde scuro lucido e piccoli fiori bianchi a 5 petali che si trasformano poi nelle famose bacche.
Vi sono svariate cultivar di peperoni nelle quali cambia la forma, colore e dimensione dei frutti e a volte anche il sapore ed il metodo di preparazione culinaria.

Alcune di origine italiana sono:
- il peperone corno di toro rosso dalla forma allungata che, a maturazione si colora di rosso con polpa dolce da consumarsi sia crudo che cotto;
- il peperone senise o crusco dalla forma allungata con polpa sottile rossa a maturazione che si può consumare anche secco;
- il peperone trottolino dalla forma piccola e tonda con polpa spessa, da verde a giallo/rossa a maturazione ottima sottaceto;
- il peperone friggitello dalla forma allungata con polpa sottile di colore verde a maturazione da consumarsi fritto o passato in padella;
Vi sono moltissime altre varietà di peperone e, una volta fatta la vostra scelta acquistando le piantine o i semi della varietà che più vi attira, si coltivano con le stesse tecniche ed accorgimenti.
Per coltivare il peperone si deve lavorare il terreno in profondità, alcune settimane prima della messa a dimora, arricchendolo con del letame maturo o compost.
La semina si pratica in febbraio/marzo in serra o semenzaio, pratica utile per anticipare la raccolta, trapiantando le piantine, ottenute o acquistate, a dimora in aprile/maggio quando non si corre più il rischio di gelate.

La distanza ottimale tra le piante di almeno 50/60 centimetri e la posizione di crescita ideale è in pieno sole e in terreni totalmente privi di ristagni idrici. La coltivazione in vaso è possibile ma ponendo un solo esemplare in un vaso ampio e profondo.
Se il terreno è già molto ricco non sono necessarie altre concimazioni altrimenti procedere con una concimazione con un concime granulare per ortaggi dopo la messa a dimora.
Le irrigazioni devono essere molto frequenti nei torridi mesi estivi praticandole la sera o la mattina presto sia con tubo che con gocciolante evitando di bagnare la pianta.
Dato che il peperone, come il peperoncino, la melanzana ed altri ortaggi, sono perenni, cioè può vivere più di un anno, si può pensare di salvarli dalla brutta stagione. Si procede alla fine della bella stagione prelevando alcuni esemplari dall’orto, dopo una drastica potatura, ponendoli in vaso da porre in un luogo chiuso, luminoso e caldo, in casa o veranda, fino all’arrivo della bella stagione per poi ripiantarli nell’orto ottenendo una precocissima fruttificazione.
Le malattie fungine sono le più temibili per questo ortaggio e possono essere evitante facendo attenzione a non bagnare le foglie durante l’irrigazione o con prodotti come verderame o poltiglia bordolese.

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