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Borragine: pianta selvatica e commestibile. Come coltivarla e consumarla

Questo breve articolo cercherà di mettere alla luce una pianta selvatica e commestibile tipica della nostra penisola una volta molto utilizzata ed apprezzata che ora è sempre meno conosciuta, stiamo parlando della borragine o borago officinalis.

Questa piccola pianta erbacea, spontanea in tutto il territorio italiano, trova impiego in numerose ricette tipiche regionali data la notevole quantità di preparazioni che la possono vedere protagonista.

Della borragine si possono consumare le foglie ed i fiori lessi, cotti in pastella, creare infusi o oli e anche cruda in modestissime quantità, visti alcuni elementi chimici e la folta peluria che vanno eliminati con la cottura.

Il periodo ideale per la raccolta è nella stagione fredda ove le foglie saranno ancora tenere.

Le piccole piantine germogliano a fine estate e per tutto il periodo invernale.

Hanno un portamento a rosetta, lo stesso della cicoria, insalata e fragoline di bosco, cioè con foglie che partono al centro della pianta raso terra. Nel periodo caldo la pianta inizia a ramificare e può arrivare a 50 centimetri d’altezza.

Le sue foglie sono di media grandezza a forma ovale, appuntite alla fine e di un colore verde scuro mentre i suoi fiori, posti in cima ai rametti, sono di colore blu violaceo, piccoli, formati da 5 petali e molto apprezzati dagli insetti impollinatori.

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Tutte la parti aeree della pianta sono ricoperte da una fitta peluria argentea che la rende ruvida e quasi piccante al tatto.

Questa resistente pianta sopravvive e si riproduce anche su terreni estremamente poveri, assolati e aridi ma, se si vogliono avere delle piante con foglie grandi e tenere, si deve porre la pianta madre, che poi rilascerà i semi, su un terreno fresco lavorato e fertile con preferenza in pieno sole e mezz’ombra. Può dare buoni risultati anche su terreni come prati e zone limitrofe degli orti.

La borragine è una pianta annuale e non necessita di alcun tipo di irrigazione poiché si accontenta delle piogge annue cessando il suo ciclo vitale una volta terminata la fioritura a metà estate disseccando e spargendo i sui semi sul terreno.
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Non necessita neanche di concimazioni. Si può procedere con una concimazione prima della germinazione, sul terreno intorno alla pianta madre in fine estate con concime granulare per ortaggi (questo consiglio è valido per tutte le piante commestibili selvatiche a ciclo vitale annuo o biennale come la cicoria o il raponzolo) per favorirne la riproduzione.

La borragine dato il suo corto ciclo vitale non teme alcun tipo di infestazioni o focolai di malattie fungine che al massimo compariranno agli inizi dell’estate e che quindi colpiranno le piante vecchie e in fin di vita che hanno già generato i loro semi.

Leggi anche l’articolo sul Pomodoro.

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