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Alloro: come coltivare al meglio questa versatile pianta

Una pianta che insieme al rosmarino, la salvia, il timo, il cappero e molti altri ha il potere di formare una vera e propria armonia di odori nel giardino come in cucina è senz’altro l’alloro o laurus nobilis.

A questo albero, fin dall’antichità, sono stati attribuiti significati di vittoria, virtù e sapienza. Nell’antica Roma ai vincitori veniva dato come premio una corona d’alloro, simbolo del dio Apollo, usanza che nella storia del nostro paese non è mai caduta ma si è prolungata nel tempo come nei poeti che se ottenevano una corona d’alloro, simbolo d’onore, diventavano poeti laureati e, ancora oggi quando si ottiene la laurea è usanza porre una corona d’alloro sul capo dei neolaureati.

Oltre al potere simbolico questa pianta possiede grandi doti aromatiche utili per numerose pietanze ma anche utilizzi secondari come decotti o liquori digestivi o un forte impiego officinale nel produrre il sapone d’aleppo, ottenuto dalle sue bacche e come repellente di tarme per salvaguardare vestiti o libri.

L’alloro si presenta maggiormente come un grande cespuglio dalla forma tondeggiante/piramidale ma può anche presentarsi come un albero alto fino a 20 metri. Possiede una corteccia grigia e liscia che con il tempo imbrunisce e si screpola, sia il legno che le foglie, sempreverdi, di medie dimensioni e coriacee, emanano un delicato profumo.

Questa pianta è dioca cioè porta fiori maschili e femminili su piante separate e fiorisce all’inizio della primavera producendo piccoli fiori gialli molto fitti e profumati che, producono una bacca simile ad un’oliva di colore nero a maturazione che avviene generalmente a novembre.

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Questa pianta rustica e resistente si adatta bene a qualsiasi tipo di terreno ma predilige terreni umidi e ben areati.

È molto resistente sia alla siccità che al freddo, se non troppo intenso, e ama esposizioni assolate anche se tollera bene anche la penombra.

Una buona irrigazione nei primi periodi della messa a dimora è gradita mentre ad attecchimento avvenuto in genere non necessita di alcuna irrigazione artificiale.

L’alloro è una delle piante da siepe più utilizzate in assoluto nel nostro paese poiché sopporta molto bene potature anche pesanti e frequenti. 

Se si utilizza come esemplare unico è bene limitare le potature e godere della sua elegante forma naturale.

La riproduzione di questa pianta avviene principalmente per seme dai quali si ottiene un buon successo. Procedere con la semina appena raccolti i semi, in autunno, nei vasetti o direttamente a dimora. I semi germoglieranno nella primavera successiva. Un altro metodo di riproduzione è quello della divisione della ceppaia prelevando, con delicatezza, i numerosi poloni basali dotati di radici o anche per talea legnosa da effettuarsi in primavera inserendo un rametto in un composto di torba e sabbia da tenere umido fino a completo radicamento.

Raramente l’alloro viene colpito da parassiti o malattie fungine che creano gravi danni ma se si nota un grande focolaio infettivo è bene intervenire rapidamente e drasticamente eliminando tutta la parte aerea della pianta e disfarsi delle parti infette cosi che la malattia non intacchi anche le radici della pianta che rigermoglierà in seguito.

Leggi anche l’articolo sul Pomodoro.

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