Un’altra pianta natalizia molto conosciuta nel nostro paese e in tutta l’Europa è il pungitopo.
Questo piccolo arbusto cresce spontaneo nei sottoboschi e data la sua fruttificazione, molto simile a quella dell’agrifoglio, con bacche rosse che compaiono in inverno su un fogliame verde scuro lo rende perfetto come decorazione natalizia. Il pungitopo o rascus aculeatus appartiene alla famiglia delle ruscaceae e si presenta come un piccolo arbusto sempreverde alto fino a 80 centimetri.
Possiede radici di grandi dimensioni molto delicate simili a quelle dell’asparago selvatico. Dalla ceppaia erbacea ogni anno in primavera, emette nuovi germogli che andranno a sostituire quelli secchi degli anni passati.
Inizialmente hanno l’aspetto di un asparago selvatico poi maturano e assumono una forma piramidale.
Le foglie, piccole e verdi scuro, in realtà sono fusti modificati appiattiti e che terminano con una spina all’apice. È proprio al centro, nella parte sottostante a queste finte foglie che compaiono i fiori, piccoli e poco appariscenti e unisessuali. Essendo una pianta dioica non hanno fiori femminili e fiori maschili sulla stessa pianta.
Il fiore si trasforma in una piccola bacca che matura in inverno e assume lo splendido colore rosso. Questa è una pianta che ha trovato molti impieghi.
Il suo nome, pungitopo, deriva dall’utilizzo che si faceva in passato dei suoi rami nelle dispense per proteggere i cibi dai topi.
Oltre all’utilizzo protettivo questa pianta viene utilizzata anche in cucina consumando i giovani germogli lessati e dalla tostatura dei semi, si ottiene una specie di caffè. Oggigiorno l’utilizzo più comune è quello rivolto alla decorazione natalizia.
Questo piccolo arbusto cresce spontaneo nei sottoboschi e data la sua fruttificazione, molto simile a quella dell’agrifoglio, con bacche rosse che compaiono in inverno su un fogliame verde scuro lo rende perfetto come decorazione natalizia. Il pungitopo o rascus aculeatus appartiene alla famiglia delle ruscaceae e si presenta come un piccolo arbusto sempreverde alto fino a 80 centimetri.
Possiede radici di grandi dimensioni molto delicate simili a quelle dell’asparago selvatico. Dalla ceppaia erbacea ogni anno in primavera, emette nuovi germogli che andranno a sostituire quelli secchi degli anni passati.
Inizialmente hanno l’aspetto di un asparago selvatico poi maturano e assumono una forma piramidale.
Le foglie, piccole e verdi scuro, in realtà sono fusti modificati appiattiti e che terminano con una spina all’apice. È proprio al centro, nella parte sottostante a queste finte foglie che compaiono i fiori, piccoli e poco appariscenti e unisessuali. Essendo una pianta dioica non hanno fiori femminili e fiori maschili sulla stessa pianta.
Il fiore si trasforma in una piccola bacca che matura in inverno e assume lo splendido colore rosso. Questa è una pianta che ha trovato molti impieghi.
Il suo nome, pungitopo, deriva dall’utilizzo che si faceva in passato dei suoi rami nelle dispense per proteggere i cibi dai topi.
Oltre all’utilizzo protettivo questa pianta viene utilizzata anche in cucina consumando i giovani germogli lessati e dalla tostatura dei semi, si ottiene una specie di caffè. Oggigiorno l’utilizzo più comune è quello rivolto alla decorazione natalizia.
Pianta tipica del sottobosco il pungitopo ama posizioni ombreggiate e fresche, questa caratteristica la rende perfetta per i giardini molto ombrosi.
Il terreno ideale è acido e ricco di humus (materiale vegetale in decomposizione) come quello che si trova nei boschi ma si adatta bene anche a terreni mediamente poveri e leggermente assolati, evitando terreni con ristagni idrici.
Può rivelarsi un ottima pianta anche per terrazzi e balconi esposti a nord, dove le correnti fredde e la mancanza di luce limita notevolmente le nostre scelte sulle piante da porvi.
Ha una crescita abbastanza lenta e anche se resiste molto bene a periodi di siccità viene agevolata da una irrigazione sporadica durante il periodo estivo. Se posta su un terreno ricco o mediamente ricco di humus, non necessita di alcuna concimazione ma se si vuole velocizzare la crescita si può procedere utilizzando del concime per acidofile.
Dato che raramente questa pianta viene venduta dai vivai la riproduzione avviene principalmente per seme. Si procede appena dopo la raccolta delle bacche, in inverno, schiacciandole con le dita e piantando i semi in un vasetto con torba acida o ponendoli direttamente a dimora in un terreno ricco di humus.
Per quanto riguarda malattie e parassiti questa pianta teme solo attacchi ai germogli da parte di lumache o altri insetti che se ne nutrono.
Leggi anche l’articolo su l’agrifoglio.
Fonte Alberi: Conoscere e riconoscere tutte le specie più diffuse di alberi spontanei e ornamentali, di Banfi Enrico , A. Durante , M. Durante