In questo articolo cercheremo di descrivere brevemente un albero con una storia molto antica dagli usi e caratteristiche che lo distinguono da ogni altro, stiamo parlando dell’ulivo.
L’ulivo, olivo o olea europaea, è un albero da frutto tipico del nostro paese e trova il suo ambiente più favorevole dalle coste fino ai 600 metri di altitudine.
Originario della Turchia e della Siria, i greci per primi cominciarono a coltivarlo fino ad essere coltivato da tutte le civiltà del bacino mediterraneo, per i suoi preziosi frutti che ancora oggi costituiscono uno dei pilastri della dieta mediterranea grazie alla produzione del famosissimo olio d’oliva.
Questi frutti possono essere trasformati in olio tramite la speremitura o consumati interi. Data l’antica storia ed estesa coltivazione di questo albero si sono venute a creare numerose tipi di cultivar, oltre mille, di cui solo in Italia cinquecento e si dividono in:
- Cultivar da olio: in cui troviamo il frantoio e leccino, i più adatti a climi collinari con inverni relativamente freddi ma, anche casaliva, ogliarola, moraiolo, moresca, coratina e moltissime altre.
- Cultivar da mensa: ascolana tenera (di grandi dimensioni), Sant’Agostino, nocellara del Bellice, bella di Cerignola…;
- Di doppio utilizzo come la cultivar carolea e taggiasca utili per la spremitura e da tavola.
Le olive da tavola per essere consumate devono essere sottoposte a deamaricazione, cioè fare in modo che venga ad eliminarsi il sapore amaro caratteristico di questo frutto, mettendolo in salamoia con acqua, sale, aceto e spezie.
L’ulivo è una pianta appartenente alla famiglia delle oleaceae, arriva ad una altezza di 10 metri ed è estremamente longevo, ne esistono molte piante millenarie.
Possiede un tronco robusto e nodoso con corteccia grigio scuro nelle parti vecchie e grigia argentata nei giovani rami. Le foglie sempreverdi sono dense con la pagina superiore verde e quella inferiore argentea. Va in riposo vegetativo tra dicembre e gennaio mentre, a febbraio inizia la produzione di gemme da fiore. La ripresa vegetativa avviene ad inizio marzo. I fiori compaiono a marzo e sbocciano tra maggio e giugno. Sono piccoli, in gruppi e di colore bianco panna. La maturazione avviene tra ottobre e dicembre.
Il terreno ideale per un albero di ulivo è profondo ben drenante e relativamente ricco. Data la sua grande rusticità si adatta anche a terreni poveri, sassosi e aridi. Da evitare terreni soggetti a ristagni idrici.
Essenziale è una buona esposizione alla luce solare poiché soffre in posizioni ombreggiate che lo portano a non fruttificare.
Da evitare sono le correnti fredde che porterebbero alla caduta dei fiori e dei piccoli frutti. È possibile coltivare un ulivo anche in un grande vaso o sotto forma di bonsai.
Anche se l’ulivo ha un’ottima resistenza alla siccità una buona irrigazione strategica nei lunghi periodi di eventuale siccità è essenziale per ottenere una buona fruttificazione e nei primi anni della messa a dimora per favorirne l’attecchimento e la crescita.
La potatura è essenziale, anche se può non essere effettuata tutti gli anni. La potatura dell’ulivo ha il compito di dargli la forma desiderata, facilitare la raccolta delle olive ed eliminare i rami vecchi, malati e i numerosissimi succhioni, lasciando i giovani rami produttivi. Questa operazione si effettua nei mesi di febbraio e marzo.
La riproduzione delle diverse cultivar di questo albero da frutto avviene principalmente tramite l’innesto e la separazione dei poloni basali che possiedono un apparato radicale. Ultimamente si utilizza anche il metodo della talea legnosa soprattutto per la produzione di bonsai ornamentali.
La riproduzione per seme non mantiene quasi mai le caratteristiche della pianta madre e quindi vi nasce un esemplare selvatico.
Numerose sono le patologie e i parassiti che assediano questa straordinaria pianta. Tra i funghi più comuni distinguiamo l’occhio di pavone (colpisce le foglie e ne provoca la caduta), la fumaggine (una polverina nera ricopre le varie parti della pianta, comune negli agrumi) e marciumi radicali.
Tra i batteri abbiamo la rogna dell’ulivo (che produce bozzi e rigonfiamenti sui rami e tronco) e la più temuta e conosciuta la xylella fastidiosa (che provoca la morte della pianta molto rapidamente). Tra i parassiti troviamo la mosca dell’ulivo (attacca i frutti), vari tipi di rodilegno (lepidotteri) e cocciniglie. Trattamenti con prodotti specifici sono consigliati all’avvento delle infestazioni anche se raramente alcune di queste patologie determinano la morte di questo albero millenario.
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