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Stella di Natale: i segreti per farla crescere e prosperare

Pianta che è diventata uno dei simboli delle feste natalizie grazie ai suoi tradizionali colori scuri e caldi è sicuramente la stella di natale o euphorbia pulcherrima.

Il periodo in cui la stella di natale viene venduta porta la gente a pensare che sia una pianta che ama il freddo e l’umidità, in realtà la stella di natale è molto più simile ad una pianta grassa, infatti questa proveniente dal caldo Messico e cresce al meglio con temperature che vanno dai 14 ai 25 gradi. Fa parte della famiglia delle euphorbiaceae.

Tipicamente viene venduta sotto forma di piccola o media piantina erbacea con molti steli verdi e un denso fogliame. In realtà in natura questa pianta raggiunge i 4 metri d’altezza e assume una forma più arborea che cespugliosa.

Con il tempo la corteccia passa dal verde al marrone chiaro, possiede foglie di medie dimensioni dal colore verde scuro in cui scorre una linfa bianca simile a quella del fico leggermente urticante per la pelle ed altamente tossica per gatti e cani.

Questa pianta possiede una fioritura molto particolare, infatti quelle che vengono scambiati per petali in realtà sono foglie che assumono una colorazione sgargiante, comunemente rosso scuro, ma anche bianco o rosa.

Questa colorazione ha la finalità di attrarre gli insetti impollinatori verso i veri fiori, di piccole dimensioni, che si trovano sulla punta dei rami, di colore giallo e riuniti in gruppetti circondati delle foglie colorate.

Questo mutamento del colore delle foglie avviene quando la bella stagione è al termine e le ore diurne diminuiscono. Infatti la scarsità di luce, sia solare che artificiale, agevola molto la colorazione delle foglie.

In Italia e in generale in tutto l’occidente questa pianta deve essere coltivata in vaso per essere messa al riparo durante tutta la stagione fredda.

Una volta acquistata una piantina di stella per decorare gli interni della vostra casa alla fine delle feste questa comincerà a perdere man a mano tutte le foglie verdi, o gran parte di esse, ed in ultimo anche le rosse, questo processo è del tutto naturale per la pianta che si prepara per il riposo invernale.

Dopo la caduta delle foglie posizionare la pianta in un luogo luminoso e tiepido fino a metà primavera, maggio o comunque quando la temperatura non scende sotto i 13 gradi, per poi posizionarla all’esterno e procedere con il rinvaso.

Per il rinvaso scegliere un vaso poco più grande del precedente, smuovere bene la zolla facendo attenzione a non danneggiare troppo le radici e ad eliminare una piccola retina che solitamente avvolge le radici vicino al fusto. Dopo di che preparare un miscuglio di terriccio universale, terra del giardino e sabbia, per favorire il drenaggio, ed invasare con cura la stella interrandola fino al colletto dove iniziano le radici e irrigare abbondantemente.
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Per quanto riguarda le irrigazioni, causa principale della morte della pianta in inverno, devono essere sporadiche ed effettuate soltanto quando si secca completamente il terriccio e le foglie iniziano a seccare. Essenziale è eliminare da subito sottovasi o fogli di plastica decorativa che avvolgono il vaso poiché fanno ristagnare grandi quantità d’acqua e marcire rapidamente le radici.

In estate posizionare la pianta in mezz’ombra ed irrigare regolarmente, sempre senza eccessi.

Nei primi anni la stella tenderà a far crescere un solo ramo perdendo via via la forma cespugliosa e assumendo una forma arborea.

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È bene limitare molto le potature poiché è una pianta che soffre molto il taglio. Ogni anno, quando si notano le nuove foglioline, ci si limita ad eliminare le punte dei rami secche e tagliare qualche rametto all’interno della chioma con un coltello ben affilato e coprire tutti i tagli con del mastice cicatrizzante o in alternativa con della colla vinilica. In generale è bene lasciare sviluppare questa pianta naturalmente poiché pensa da se ad eliminare i rametti in eccesso.

La riproduzione di questa pianta avviene principalmente per talea e ha successo se praticata in tutta la bella stagione messa a radicare in terreno o in acqua.

Alcune malattie fungine possono essere favorite da un eccesso di umidità, come il marciume radicale o altre tipologie che colpiscono la chioma, da scongiurare e combattere evitando eccessi idrici e praticando trattamenti di verde rame in primavera su tutto il tronco e i rami della pianta.

Leggi anche l’articolo sul Nespolo del Giappone.

Fonte
Alberi: Conoscere e riconoscere tutte le specie più diffuse di alberi spontanei e ornamentali, di Banfi Enrico , A. Durante , M. Durante

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