Lo zafferano o crocus sativus è una pianta bulbosa che produce una deliziosa e raffinata spezia chiamata anche oro rosso data la sua preziosità.
La pianta si presenta come un bulbo di medie dimensioni dalla forma ovale e dal colore marrone chiaro dal quale partono delle foglie dal colore bianco che hanno la funzione di proteggere e spaccare la crosta del terreno dette catafilli, dal quale poi fuoriescono i fiori e le foglie lunghe e fini dal colore verde intenso.
I fiori sono composti da sei petali dal colore viola chiaro con venature di un colore più intenso con al suo interno tre antere dal colore giallo ed uno stimma che si divide in tre parti di un rosso intenso collegati tra loro da una parte di stimma dal colore arancione.
La pianta entra in fioritura tra ottobre e novembre per circa 20 giorni, vegeta da dicembre fino ad giugno producendo nuovi bulbi ed entra in riposo estivo da luglio ad agosto
Questa pianta si adatta bene a diversi tipi di terreno e a temperature che vanno dai + 40 ai – 15 gradi.
Per un impianto di zafferano è bene preparare e adeguare il terreno procedendo con una fertilizzazione di base con del letame tre mesi prima della messa a dimora che, avviene solitamente in agosto e, se si vuole arricchire maggiormente il terreno con una concimazione mineraria.
Praticare un’aratura profonda per interrare il tutto. Scegliere il giusto tipo di terreno è essenziale e deve avere queste caratteristiche:
- deve essere un terreno sciolto e sabbioso o con lieve pendenza per evitare ristagni idrici letali per lo zafferano;
- non essere stato coltivato a zafferano o culture soggette allo stesso tipo di parassiti e patogeni, per 4 anni, come carota, trifoglio, patata, rape e barbabietola.
Dopo circa un mese dalla concimazione e aratura in profondità liberare il terreno dal materiale vegetale di copertura sminuzzandolo e praticando una lavorazione superficiale 15 cm.
Dopo di che nel mese di agosto si procede con la messa a dimora dei nostri bulbi in file distanti 50 centimetri, con una distanza tra i bulbi di 3-5 centimetri ad una profondità di 15-20 centimetri per evitare l’affioramento dei bulbi nel tempo, data la lunga permanenza che va dai sei o 7 anni.
Lo zafferano non è esigente in fatto di irrigazione infatti si accontenta delle normali precipitazioni stagionali, nel caso si viva in posti aridi è bene irrigare nei mesi di febbraio-aprile.
È essenziale l’eliminazione delle erbe infestanti procedendo manualmente o con erbicidi di contatto durante la fase di riposo (luglio-agosto).
Si può procedere con una pacciamatura con foglie, paglia o teli pacciamanti per ridurre la proliferazione delle infestanti.
Durante gli anni di coltivazione procedere con una concimazione mineraria in copertura nel mese di gennaio.
Se non si possiede del terreno non temete poiché è possibile coltivare alcuni bulbi di zafferano anche in vaso per avere la soddisfazione di raccogliere i propri stimmi di zafferano anche se in piccolissima quantità.
Dopo la fase di impianto, crescita e raccolta arriva il momento della mondatura che si effettua a mano aprendo il fiore e staccando lo stimma dove assume un colore aranciato lasciando unite le tre parti.
Dopo si procede con l’essiccazione che può avvenire in un forno ventilato a bassissima temperatura o vicino alla brace ma, il metodo migliore è quello in essiccatoio, poiché più controllabile, ad una temperatura di 40-45°C per 4 o 5 ore. La cosa essenziale è che non si sminuzzi quando si va a recuperare altrimenti il prodotto è rovinato per questo è preferibile l’essiccatore. Conservare il prodotto in contenitori di vetro o plastica e utilizzarlo dopo circa 2 mesi dalla raccolta poiché prima la spezia non è ancora pronta. Il metodo di utilizzo è quello di mettere alcuni stimmi in effusione in acqua tiepida e utilizzarli per fare il famosissimo riso allo zafferano.
Leggi anche l’articolo su l’Habanero.
Fonte