Con il termine passiflora si fa riferimento a tutte quelle piante della famiglia delle passifloraceae.
In questo articolo vi parleremo nello specifico della passiflora caerulea, detta anche fiore della passione data la somiglianza di alcune sue parti a simboli religiosi che, a differenza delle moltissime altre specie di passiflora, resiste bene al rigido clima invernale della nostra penisola.
Si presenta come una pianta rampicante con una crescita abbastanza veloce che possiede generalmente un fusto principale dal quale partono numerosi rametti secondari dotati di viticci molto resistenti che si arrotolano formando una specie di molla quando trovano un appiglio per ravvicinare il tralcio al supporto.
Possiede un fogliame dal colore verde intenso a forma digitata con cinque punte che ingiallisce e si defoglia in autunno. Il fiore appare in tarda primavera ed inizialmente presenta pochi fiori. Fiorisce poi molto copiosamente quando le temperature si stabilizzano.
La plassifora caerulea ha fiori di grandi dimensioni con petali bianchi e paracorolla blu ed in generale una composizione molto elegante e dallo stile tropicale.
Dopo la fioritura compaiono dei frutti dal colore arancione, in maturazione, commestibili ma non molto utilizzati a scopo alimentare, a differenza del frutto della passiflora edulis dalla quale si ottiene il famoso frutto della passione. I semi sono neri con la superficie cosparsa da piccoli crateri ben ordinati.
La passiflora caerulea ama posizioni soleggiate e riparate dai rigori invernali, nonostante la sua resistenza al freddo. Mentre se si vive nella parte orientale della penisola non si deve temere nulla dalla stagione invernale mite anzi, si può procedere con la coltivazione di diverse tipologie di passiflora con fiori dai colori più variegati.
Il terreno ideale per questa pianta è fertile ed arieggiato ma si adatta bene a qualsiasi tipo di terreno, a patto che sia ben irrigato in estate e fertilizzato.
Questa pianta teme molto i ristagni idrici per questo se coltivata in vaso è preferibile eliminare il sottovaso almeno nelle stagioni piovose, mentre beneficia molto di un’abbondante irrigazione estiva. In autunno procedere con una concimazione di base con concime granulare stallatico.
La potatura di questa pianta è essenziale e si esegue in primavera prima della tarda ripresa vegetativa e consiste in una potatura drastica dove si eliminano quasi alla base i vecchi tralci, della vecchia stagione lasciandone 2 o 3 centimetri con 1 o 2 gemme. Questo tipo di potatura porta ad una pianta più rigogliosa e compatta.
La riproduzione di questa pianta può avvenire in tre modi: per seme, per talea e per propaggine.
I metodi migliori sono quello per seme, da attuare in primavera, seminando i semi prelevati dai frutti in vasetti con torba, o per propaggine poiché la pianta fa da se, nel senso che nel tempo la pianta nata da seme o acquistata in vivaio si espande naturalmente lungo il terreno circostante con radici che producono poloni radicali.
Un mio consiglio è quello di porre il vaso di coltivazione a contatto diretto con il terreno del giardino e vi accorgerete che entro la stagione estiva intorno al vaso si saranno sviluppate numerose piantine molto facili da prelevare e posizionare in una nuova dimora.
La passiflora non teme particolari attacchi fungini o parassitari ma può essere aggredita comunque da afidi, da eliminare con bagnature di acqua e sapone per piatti, o da acari.
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Fonte Alberi: Conoscere e riconoscere tutte le specie più diffuse di alberi spontanei e ornamentali, di Banfi Enrico , A. Durante , M. Durante