Piante Aromatiche

Cappero: come coltivare questo arbusto aromatico​

Il cappero o capparis spinosa appartiene alla famiglia delle capparaceae. Si posiziona bene tra gli arbusti aromatici data la produzione dei suoi famosi capperi che non sono altro che il bocciolo del fiore non ancora aperto.

Questa pianta è un piccolo arbusto dal portamento ricadente, più esteso orizzontalmente che verticalmente, con numerosi rametti spinosi che si rinnovano ogni anno e partono dal centro della pianta ove si trovano dei piccoli tronchi legnosi perenni.

Ha un fogliame dal colore verde intenso, la fioritura del cappero, e quindi la produzione dei boccioli (capperi), avviene durante tutta la bella stagione con una lieve diminuzione nel periodo estivo più caldo se non irrigato.

Se si lascia fiorire il cappero avremo una vistosissima ed elegante fioritura con grandi petali bianchi e lunghi stami viola molto ornamentale dalla quale si avranno dei frutti commestibili, cioè i cucunci che possono essere consumati e conservati (sotto sale, olio o aceto) proprio come i capperi. 

È un arbusto che in natura cresce spontaneo nei luoghi mediterranei e tende a colonizzare terreni calcarei, come scogliere e pareti rocciose, prediligendo anche vecchie mura o muretti a secco. Nonostante ciò il cappero ama comunque essere coltivato in piena terra e trae vantaggio dalla cura da parte umana.

Per la messa a dimora di una piantina di cappero è bene scegliere un terreno poco fertile e calcareo pienamente assolato e riparato ove non vi siano ristagni idrici molto dannosi data la grande resistenza della pianta alla siccità.

Come detto sopra il cappero non ha grandi esigenze idriche ne necessita di concimazioni nella maggior parte dei casi.

Se si vive in zone con inverni molto rigidi è bene proteggere la parte basale della pianta con una pacciamatura di foglie secche creando una sorta di copertura.

Gli interventi di potatura si effettuano in fine inverno quando ormai la pianta sarà completamente spoglia e ci si limita a rimuovere tutti i rametti secchi e a spuntare quelli non completamente dissecati.

La riproduzione del cappero avviene principalmente per talea prelevando dei rametti vigorosi e pienamente lignificati, in estate, e piantarli nella solita miscela per talee (50% torba e 50% sabbia) mantenendola costantemente umida fino a radicazione. È possibile poi disporre le nuove piantine direttamente a dimora.

La semina è più difficoltosa poiché i semi tendono a perdere rapidamente la loro capacità germinativa ma, dà la possibilità di disporli in vecchie mura o muretti a secco ove non si può inserire una piantina già formata poiché non avrebbe la possibilità di attecchire.

Detto ciò si pratica la semina non appena si prelevano i semi dal frutto pienamente maturo, quando si apre naturalmente e si seminano in vasetti oppure. si inserisce il seme in del muschio o una pallina di fango, che aiutano a mantenere l’umidità, mettendoli poi in una fessura del muretto adatta allo scopo.

Il cappero non è soggetto, generalmente, a malattie fungine o a parassiti ma si deve stare attenti alle lumache che sono ghiotte dei nuovi germogli primaverili. Per neutralizzarle si possono utilizzare prodotti repellenti o lumachicidi.

Leggi anche l’articolo sul Topinambur.

Fonte
Alberi: Conoscere e riconoscere tutte le specie più diffuse di alberi spontanei e ornamentali, di Banfi Enrico , A. Durante , M. Durante

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