Giardino

Oleandro: i segreti per coltivare questa pianta nel vostro giardino

Chi di noi non conosce questa famosissima pianta simbolo delle nostre coste mediterranee e non solo?

L’oleandro o nerium oleander, appartenete alla famiglia delle apocinacee, è estremamente diffuso in tutta la penisola italiana come una delle piante ornamentali per eccellenza, eccezion fatta per le zone montane con climi rigidi.

Grazie alla sua grande rusticità e resistenza, si colloca bene laddove molte altre piante perirebbero. Maggiormente viene utilizzato per decorare giardini pubblici e come alberatura stradale.

Perlopiù si presenta con un andamento cespuglioso ma può essere coltivato anche come piccolo alberello non più alto di 6 metri. Le sue foglie sempreverdi, altamente velenose, dal colore verde scuro intenso e la sua variegata, duratura e abbondante fioritura, gli donano un fascino esotico.

Per la messa a dimora di un oleandro, il quale predilige terreni umidi ma non zuppi, è bene scegliere un posto molto soleggiato e con una esposizione riparata nelle regioni con inverni più rigidi.

Ottimo coltivato come siepe, cespuglio isolato o alberello, si adatta anche molto bene alla vita in vaso vantaggiosa laddove è necessario un ricovero invernale.

Pianta molto resistente alla siccità non richiede un forte apporto idrico ma ama ricevere un supporto idrico in estate.

La potatura dell’oleandro è essenziale e avviene dopo la fioritura per mantenere una forma più compatta e tondeggiante.

Si procede eliminando le parti secche e spuntando i getti laterali. Se si nota un generale invecchiamento del cespuglio, un mio consiglio, è quello di procede con l’eliminazione completa della parte aerea raso terra per fine autunno, garantendo un nuovo e giovane cespuglio già dopo la prima estate.

La riproduzione della pianta può avvenire per seme ma il metodo più efficace è sicuramente quello per talea. Si realizza in primavera prelevando un rametto vigoroso dalla pianta madre e lo si pianta in un vasetto con la solita miscela adatta per il radicamento cioè, torba mista a sabbia o, in alternativa, si può mettere il rametto in un contenitore con acqua cambiandola periodicamente.

L’oleandro non è molto soggetto a malattie e parassiti ma potrebbe essere colpito dalla rogna dell’oleandro che si cura eliminando la parte colpita e praticando dei trattamenti di verderame.

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Fonte
Alberi: Conoscere e riconoscere tutte le specie più diffuse di alberi spontanei e ornamentali, di Banfi Enrico , A. Durante , M. Durante

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